Marzo 2, 2022 |

Linkiesta Gastronomika parla di noi!

Nora è una donna determinata, consapevole, solida e concreta. E queste sue caratteristiche sono le stesse che troviamo nel suo Posto Ristoro, che arricchisce da qualche mese la periferia di Bologna con una nuova meta del gusto. Una meta che, al di là della cucina dinamica e irriverente, è l’espressione stessa del suo essere. Le corrisponde tutto, a partire dal blu intenso e dalla fonte battesimale con la cantina dei vini scelto come fil rouge dell’allestimento studiato dalla interior designer siciliana Fatima Costa, ormai un riferimento nell’universo enogastronomico più all’avanguardia.

Prima arriva il DAMS, «uno dei gangli vitali della creatività bolognese e non solo» come tiene a sottolineare Eleonora Tadolini, per tutti Nora, che proprio per mantenersi agli studi di ceramica e scultura si lascia affascinare dal mondo della ristorazione, rimanendone completamente sedotta: « Le teorie però non mi appassionano e non mi sono mai bastate: ho sempre avvertito l’urgenza della fisicità, del contatto. Adoravo – e tutt’ora adoro – usare le mani, imbrattarmi, sporcarmi. Mi piace l’idea del fare e costruire, di trasformare e di creare. Mi piace il gesto, che avvertivo come ancora avverto come il sintomo il segnale della libertà».

È quella libertà che trova nel costruirsi una carriera tra fornelli e calici, prima in un importante ristorante situato nelle colline bolognesi e poi con una parentesi ispirazionale a Londra, che la riporta a Bologna con una consapevolezza nuova.

Posto Ristoro Staff

«Amo perdutamente tortellini e tagliatelle, lasagne e petroniana, ma non resisto alla tentazione di superarne i confini. Una enciclopedia del gusto che non rinnego, anzi valorizzo nella diffusione di quel modo di fare cucina gaudente e conviviale che di Bologna è tipica. Ma voglio muovere con la mossa del cavallo: patrimonio dei miei viaggi e delle mie mangiate etniche ed esotiche, ma anche semplicemente forestiere, voglio che nella mia cucina entrino le suggestioni di un altrove gastronomico innestato nel qui e ora, ma a modo nostro».

Un modo tutto al femminile, perché qui la squadra e la sua sostenibilità fanno parte del gioco: perché se c’è una scelta etica nella selezione di prodotti, ingredienti, vini, fornitori, etico vuole essere anche l’approccio nei confronti di coloro che nel ristorante lavorano, con una particolare attenzione al benessere dei collaboratori, ma anche dell’ospite in ultima istanza: «un modo differente di condividere quella che non può essere meno che una passione, se non una vera e propria vocazione».

Posto Ristoro è per Nora un desiderio, più che un sogno. Forse anche un progetto: «Tutto è iniziato dalla prima volta che ho aperto le pagine di Altri Libertini, di Pier Vittorio Tondelli. Fui travolta dalla grandezza di quella letteratura, dalla scorrevolezza di quel linguaggio semplice e profondo a un tempo, colpita dalla comunicativa di quel raccontare concreto e immaginifico. L’immagine “disperata e sfatta”, per parafrasare indegnamente Tondelli, di quel Posto Ristoro era così grondante di inequivocabile verità da restare tatuata nella memoria, ed essere successivamente sempre il primo pensiero ogni volta che ho visto il mio futuro in un ristorante mio. Non perché lo volessi somigliante a quel luogo così cupo e cadente, nonostante la vivida umanità che lo attraversava. Ma perché volevo dare corpo a quella capacità di contagiare in qualche modo chi aveva a che fare con quelle pagine. Mi dicevo: se il mio locale sarà in grado di dare il medesimo grado di coinvolgimento emotivo, di accoglienza, di ampiezza di punto di vista, allora avrò vinto la mia partita».